Secondo la deputata del PD Sara Ferrari, il recente decreto legge sulla scuola sarebbe “inutile e dannoso”
La deputata del Partito Democratico, Sara Ferrari, ha espresso forte dissenso nei confronti del recente Decreto legge riguardante lo sport e il sostegno didattico agli alunni con disabilità. Secondo Ferrari, il decreto si presenta come un “omnibus” pieno di criticità, caratterizzato da interventi emergenziali e parziali che non offrono una visione complessiva sul futuro dell’istruzione. Le misure adottate in materia di scuola sono descritte come confuse e prive di una strategia a lungo termine.
Ferrari sottolinea la mancanza di azioni concrete per superare la precarietà dei docenti di sostegno. Il Partito Democratico aveva proposto un rafforzamento dei percorsi formativi attraverso le università e l’incremento dell’offerta formativa senza ridurre gli standard qualitativi attuali. Invece, il decreto affida a Indire – contemporaneamente al suo commissariamento – un “percorso parallelo” temporaneo che non sembra rispondere alle reali esigenze di stabilizzazione dei posti in deroga.
Per quanto riguarda l’accoglienza degli studenti con background migratorio, il PD aveva richiesto una revisione della soglia del 20% per l’assegnazione di un docente specializzato in italiano L2 durante l’orario scolastico. Sebbene sia stato approvato un emendamento che estende le azioni previste anche agli studenti con deficit linguistici, Ferrari rimane critica verso la mancanza di interventi stabili e ben strutturati per favorire una vera integrazione.
Un altro punto sollevato da Ferrari riguarda le cosiddette “sanatorie”, in particolare quelle relative ai vincitori del concorso per dirigenti scolastici del 2017 che vedranno compromesso il loro rientro nelle proprie regioni a favore di coloro beneficiati dai provvedimenti governativi. Inoltre, viene criticata la proroga della precarietà per i ricercatori universitari anziché procedere verso una stabilizzazione conforme alla legge sul pre-ruolo.
Dalle parole della deputata del PD, emerge chiaramente una posizione critica nei confronti delle politiche adottate dal governo in materia educativa. Le misure descritte vengono considerate spot, demagogiche e populiste; generate più dalla necessità di dare risposte immediate piuttosto che dalla volontà di risolvere problematiche strutturali nel lungo periodo. La visione espressa da Sara Ferrari evidenzia la preoccupazione per un sistema educativo confuso dove le decisioni sembrano essere guidate più da logiche emergenziali o compensative che da un progetto educativo coerente e inclusivo.
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