Se a giugno tremi di fronte all’idea di quanto dovrai pagare di tasse, devi abbassare il reddito. Ci sono due modi per farlo.
La data del 30 giugno per i lavoratori ogni anno è una fonte di stress visto che si tratta della prima scadenza del calendario fiscale. Si deve effettuare il saldo dell’anno precedente e dare il primo acconto per il 2024, per poi effettuare il secondo versamento entro la data del 30 novembre. Se anche stavolta hai tremato di fronte alla cifra finale però è ora di agire per abbassare il reddito.
Non possiamo negare che proprio la pressione fiscale provoca disagi alle famiglie che vedono calare il proprio potere d’acquisto. Per fortuna non serve evadere per riuscire a pagare meno imposte, anzi esistono ben due metodi per farle calare e mantenere più saldo il conto corrente. Uno permette di scalare alcune spese in modo da rifarsi dei costi sostenuti durante l’anno.
Il secondo invece, di cui tratteremo meglio, è in grado di abbassare il reddito imponibile su cui gravano le imposte, che di conseguenza si riducono. Se non si sono dovute affrontare grossi costi per medicinali o visite può essere una via di salvezza per molti italiani. Scegliere quale convenga di più può quindi variare fra un anno fiscale e l’altro, a seconda di quale torni più utile.
I due metodi legali per abbassare le tasse
Il primo, e il più noto, è il sistema delle detrazioni Irpef, che vanno ad agire sull’imposta da pagare. Se per esempio a giugno si devono versare 7.000 euro ma si ha diritto a 1.500 di detrazioni, queste andranno sottratte alla somma iniziale facendo pagare solo 5.500 euro. I lavoratori dipendenti e i pensionati ricevono la differenza tramite rimborso.
Questo perché le imposte si scalano ogni mese in automatico da chi percepisce la pensione o la busta paga, senza che debbano versarle direttamente. Pochi però considerano il secondo metodo, ovvero lo strumento della deduzione. A differenza della detrazione agisce a monte, facendo calare il reddito imponibile prima di calcolare le imposte da versare.
Se si è abbastanza fortunati si può riuscire a scendere dallo scaglione di reddito in cui si è rientrati fino all’anno prima. Anche in questo caso sono le spese sostenute a venire sottratte, ma la loro lista è più corta rispetto a quella per le detrazioni. Ci sono per esempio gli assegni periodici per le coppie divorziate, i contributi versati alle ONG e alle istituzioni religiose.