Se a giugno tremi di fronte all’idea di quanto dovrai pagare di tasse, devi abbassare il reddito. Ci sono due modi per farlo.
La data del 30 giugno per i lavoratori ogni anno è una fonte di stress visto che si tratta della prima scadenza del calendario fiscale. Si deve effettuare il saldo dell’anno precedente e dare il primo acconto per il 2024, per poi effettuare il secondo versamento entro la data del 30 novembre. Se anche stavolta hai tremato di fronte alla cifra finale però è ora di agire per abbassare il reddito.
![pagare meno tasse](https://www.lazio5stelle.it/wp-content/uploads/2024/07/abbassare-il-reddito-11-07-24-lazio5stelle.it_.jpg)
Non possiamo negare che proprio la pressione fiscale provoca disagi alle famiglie che vedono calare il proprio potere d’acquisto. Per fortuna non serve evadere per riuscire a pagare meno imposte, anzi esistono ben due metodi per farle calare e mantenere più saldo il conto corrente. Uno permette di scalare alcune spese in modo da rifarsi dei costi sostenuti durante l’anno.
Il secondo invece, di cui tratteremo meglio, è in grado di abbassare il reddito imponibile su cui gravano le imposte, che di conseguenza si riducono. Se non si sono dovute affrontare grossi costi per medicinali o visite può essere una via di salvezza per molti italiani. Scegliere quale convenga di più può quindi variare fra un anno fiscale e l’altro, a seconda di quale torni più utile.
I due metodi legali per abbassare le tasse
Il primo, e il più noto, è il sistema delle detrazioni Irpef, che vanno ad agire sull’imposta da pagare. Se per esempio a giugno si devono versare 7.000 euro ma si ha diritto a 1.500 di detrazioni, queste andranno sottratte alla somma iniziale facendo pagare solo 5.500 euro. I lavoratori dipendenti e i pensionati ricevono la differenza tramite rimborso.
![metodi per abbassare tasse](https://www.lazio5stelle.it/wp-content/uploads/2024/07/detrazione-e-deduzione-11-07-24-lazio5stelle.it_.jpg)
Questo perché le imposte si scalano ogni mese in automatico da chi percepisce la pensione o la busta paga, senza che debbano versarle direttamente. Pochi però considerano il secondo metodo, ovvero lo strumento della deduzione. A differenza della detrazione agisce a monte, facendo calare il reddito imponibile prima di calcolare le imposte da versare.
Se si è abbastanza fortunati si può riuscire a scendere dallo scaglione di reddito in cui si è rientrati fino all’anno prima. Anche in questo caso sono le spese sostenute a venire sottratte, ma la loro lista è più corta rispetto a quella per le detrazioni. Ci sono per esempio gli assegni periodici per le coppie divorziate, i contributi versati alle ONG e alle istituzioni religiose.