Il sottosegretario Wanda Ferro di FdI risponde alle critiche sui terreni confiscati alle mafie: “le critiche del Pd sono ingiustificate“
Il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, delegata alle materie di competenza dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, ha espresso forte perplessità riguardo alle critiche mosse dal Partito Democratico in merito al protocollo firmato tra l’Agenzia nazionale per i beni confiscati e il ministero dell’Agricoltura. Questo accordo, siglato alla presenza dei ministri Piantedosi e Lollobrigida, mira a destinare i terreni sottratti alle organizzazioni mafiose ai giovani imprenditori agricoli. L’iniziativa si propone di rilanciare l’utilizzo sociale dei terreni confiscati promuovendo contemporaneamente lo sviluppo dell’agricoltura giovanile.
L’accordo prevede che i giovani imprenditori possano accedere alla concessione dei terreni attraverso un canone agevolato. In cambio, essi dovranno impegnarsi nella realizzazione di progetti con finalità sociali o didattico-divulgative. I proventi derivanti dalle attività agricole verranno poi reinvestiti nell’acquisto di derrate alimentari destinate ai più bisognosi. Questa strategia non solo offre una nuova vita ai terreni un tempo in mano alla criminalità organizzata ma contribuisce anche a creare opportunità economiche e socialmente responsabili.
Terreni confiscati alle mafie: la nuova normativa e le opportunità non sfruttate
Ferro ha ricordato come questi terreni siano stati precedentemente offerti sia agli enti pubblici sia al settore privato sociale per essere riutilizzati in chiave sociale o istituzionale senza trovare adeguata risposta. La normativa antimafia consente la vendita o l’affitto di questi beni a soggetti privati qualora non vi sia interesse da parte degli entiti pubblici o del settore sociale. Tuttavia, grazie alla collaborazione con il ministero dell’Agricoltura è emersa la possibilità di valorizzare tali beni promuovendo l’imprenditoria agricola giovanile senza perdere la loro destinazione pubblica.
Il progetto ha ricevuto il favore non solo delle istituzioni direttamente coinvolte ma anche delle associazioni sindacali e della Confederazione delle cooperative all’interno del Comitato Consultivo d’indirizzo dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Questa approvazione trasversale dimostra come l’accordo rappresenta una soluzione innovativa ed efficace nel contrastare le mafie restituendo alla collettività ciò che è stato loro tolto attraverso attività criminali.
Per dare seguito all’accordo, sarà compito del ministero dell’Agricoltura, tramite Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), bandire i terreni specificando requisiti e condizioni necessarie per parteciparvi. Ciò assicurerà che l’utilizzo dei beni confiscati sia conforme ai principî che regolano questa particolare materia, garantendo trasparenza e equità nel processo di assegnazione. Mentre comunque le critiche possono far parte del dibattito politico democratico, sembra chiaro che questo protocollo rappresenta un passaggio importante nella lotta contro le mafie offrendo allo stesso tempo concrete opportunità economiche e socialmente utilitaristiche ai giovani imprenditori agricoli italiani.