Carceri: Scarpa (Pd), “è un’ecatombe, agire in fretta”
La situazione delle carceri italiane, aggiunge un nuovo tragico capitolo al suo poco invidiabile primato, con il suicidio di un detenuto nel carcere di Venezia. Quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Maggiore porta a 56 il numero di persone che, dall’inizio dell’anno, hanno scelto di porre fine alla propria vita all’interno delle strutture penitenziarie dello Stato. A questi si aggiungono sei agenti di polizia penitenziaria che hanno compiuto lo stesso gesto disperato. La deputata del Partito Democratico Rachele Scarpa lancia un allarme severo e urgente, su quella che è la condizione delle carceri italiane, descrivendola come una vera e propria “ecatombe”.
Le parole della deputata democratica mettono in luce una realtà insostenibile e disumana nelle carceri italiane: sovraffollamento, mancanza di servizi essenziali, carenza di personale e strutture inadeguate sono solo alcuni dei problemi elencati. Inoltre, le lunghe custodie cautelari in attesa di giudizio aggravano ulteriormente la situazione. Secondo Scarpa, il governo attuale sta ignorando gli appelli provenienti da sindacati, associazioni e garanti che denunciano questa emergenza.
Carceri: per il PD si va verso la rieducazione e pene alternative
Scarpa sottolinea l’importanza di orientare il sistema penale verso la rieducazione piuttosto che mantenere un approccio punitivo. Propone l’introduzione di misure quali la liberazione anticipata per i reati meno gravi e la detenzione domiciliare per le pene fino a due anni come soluzioni per ridurre la popolazione carceraria. L’obiettivo è superare l’attuale modello basato sulla punizione attraverso la sofferenza verso uno incentrato sulla riabilitazione e sul riscatto.
L’approccio del governo attuale viene descritto dalla deputata come insostenibile e ideologicamente guidato da una visione punitiva della giustizia. Il recente decreto “carcere sicuro” viene criticato per essere inefficace nell’affrontare le vere necessità del sistema penitenziario italiano; mancano infatti una pianificazione adeguata e risorse sufficienti per implementare misure efficaci contro il sovraffollamento carcerario. Scarpa conclude evidenziando l’urgenza di invertire questo modus operandi per prevenire ulteriori tragedie.
In sintesi, Rachele Scarpa del Partito Democratico solleva una questione critica riguardante lo stato delle carceri italiane, marcando profondamente le deficienze del sistema penitenziario nazionale sotto diversi aspetti: dalle condizioni disumane alla necessità impellente di riforme orientate alla rieducazione piuttosto che alla punizione severa dei detenuti. Il suo appello mira a stimolare un cambiamento radicale nella gestione delle prigioni italiane prima che altre vite vengano perdute in quello che ha definito senza mezze misure un’ecatombe.