E’ allarme in Sicilia per il drastico calo degli studenti iscritti: in un anno sono circa diecimila quelli in meno, rispetto al passato
La Sicilia si confronta con una preoccupante diminuzione della popolazione scolastica, che vede un calo di circa 10.000 studenti previsto per il prossimo anno scolastico. Questo fenomeno non è nuovo, dato che negli ultimi dieci anni la regione ha perso 110.000 studenti, portando alla chiusura di 146 istituti educativi.
Il seminario organizzato dalla Flc Cgil Sicilia a Isola delle Femmine (Palermo) ha messo in luce questa problematica, vedendo la partecipazione di figure chiave come Giuseppe Pierro, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale e Luca Bianchi, direttore della Società per lo sviluppo del Mezzogiorno (Svimez).
L’allarme studenti lanciato da Svimez: “Perdiamo un pezzo di futuro”
Luca Bianchi ha evidenziato l’importanza della situazione attuale sottolineando come ogni anno la Sicilia veda l’emigrazione di 8 mila laureati verso il Centro-Nord Italia e solo 4 mila nuove iscrizioni universitarie nella regione. Questo trend negativo viene interpretato come una perdita significativa per il futuro della Sicilia e del Sud Italia in generale. Inoltre, Bianchi ha espresso preoccupazioni riguardanti l’Autonomia differenziata che potrebbe ulteriormente complicare la situazione dell’istruzione nell’isola.
Gianna Fracassi, segretaria generale nazionale della Flc Cgil, durante il seminario ha rilanciato la necessità di abrogare l’Autonomia differenziata a causa dei rischi che comporterebbe per il sistema educativo siciliano e italiano in generale. Ha poi enfatizzato l’importanza di promuovere politiche volte all’aumento dell’occupazione femminile nei settori più propensi ad assorbire lavoratrici quali sanità, amministrazione e istruzione. Franco Pignataro e altri esponenti hanno discusso delle possibili soluzioni al problema dello spopolamento e del declino del sistema educativo siciliano. È stato sottolineato come sia essenziale non solo avere accesso a risorse finanziarie ma anche migliorare le capacità di gestione e spesa delle stesse all’interno delle istituzioni scolastiche locali.
Giuseppe Pierro ha ricordato ai partecipanti al seminario quanto sia complesso il sistema scolastico ma anche quanto sia fondamentale considerarlo un laboratorio vivente per sperimentazioni positive nel campo dell’integrazione sociale ed educativa. Ha poi evidenziato la necessità di una maggiore collaborazione tra le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche per affrontare efficacemente queste sfide. Questo seminario ha rappresentato un importante momento di riflessione sulla grave crisi demografica ed educativa che sta colpendo la Sicilia. Le varie parti sociali coinvolte hanno espresso forte preoccupazione su quelli che sono i numeri, ma hanno anche dimostrato una grande determinazione nel cercare soluzioni condivise, per provare ad invertire questa tendenza negativa che minaccia il futuro socio-economico dell’isola.