Sanità: l’allarme sulla fuga dei medici non sta passando inosservato e l’associazione imprese indipendenti prova a fermarla con una proposta..
Dal 2019 al 2023, quasi 40mila medici italiani hanno lasciato il Paese per lavorare all’estero, tra questi più di 25mila specialisti. Questo esodo di professionisti sanitari verso nazioni che offrono condizioni economiche più vantaggiose rischia di impoverire ulteriormente il nostro sistema sanitario nazionale. Secondo l’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (Aisi), nei prossimi tre anni potremmo perdere un ulteriore 30% di medici e infermieri se non verranno adottate delle contromisure efficaci.
Giovanni Onesti, direttore generale dell’Aisi, ha lanciato un appello al Governo affinché venga eliminato il vincolo di incompatibilità che attualmente impedisce ai medici dipendenti del servizio sanitario pubblico (SSN) di collaborare con strutture private. Questa richiesta è stata avanzata anche dall’Ordine dei Medici di Roma durante una tavola rotonda organizzata dall’Aisi il 28 maggio. L’obiettivo è quello di offrire ai professionisti del settore sanitario incentivi economici aggiuntivi che possano rendere meno attraenti le proposte lavorative dall’estero.
Le conseguenze della fuga dei medici potrebbero essere disastrose
La partenza massiccia dei professionisti sanitari rappresenta una vera e propria piaga per il sistema sanitario italiano. Consentire la collaborazione con le strutture private accreditate potrebbe fornire ai medici motivazioni economiche valide per rimanere nel Paese. Onesti sottolinea l’importanza cruciale di mantenere in Italia le eccellenze formate, considerando anche l’invecchiamento progressivo della popolazione e la necessità futura di avere a disposizione un numero sempre maggiore di specialisti.
Per ricostruire un sistema sanitario solido ed efficiente è indispensabile invertire questa tendenza alla fuga dei professionisti. L’Italia si trova davanti alla sfida non solo di formare ma anche di trattenere le migliori professionalità nel campo della medicina e dell’infermieristica. La possibilità per i medici dipendenti del SSN di collaborare con il settore privato potrebbe rappresentare uno degli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo.
In ogni caso la soluzione proposta dall’Aisi mira sicuramente a creare un ambiente lavorativo più stimolante e remunerativo per i professionisti della salute italiani, cercando al contempo di arginare la loro fuga di massa verso paesi esteri che al momento sembrano offrire loro condizioni migliori. È fondamentale che l’appello in questione però, venga preso al più presto, in seria considerazione dalle istituzioni governative, per fare in modo che si arrivi velocemente ad un progetto che possa garantire un futuro sostenibile e all’avanguardia al nostro sistema sanitario nazionale.