La crisi finanziaria che ha colpito il paese sta mettendo a rischio la sopravvivenza anche chi come Ultima Generazione, fa delle proteste la propria linea di condotta
Ultima Generazione, il noto movimento italiano che combatte il cambiamento climatico attraverso forme di disobbedienza civile non-violenta, si trova ad affrontare una grave crisi finanziaria.
La sospensione dei fondi da parte della Climate Emergency Fund (CEF), un’organizzazione filantropica statunitense che fino ad ora ha sostenuto economicamente le associazioni ambientaliste fuori dagli USA, mette a rischio la sopravvivenza stessa del movimento. Riccardo Mercati, portavoce nazionale di Ultima Generazione, ha espresso preoccupazione per il futuro delle attività del gruppo, che include imbrattamenti simbolici di opere d’arte e luoghi istituzionali con vernice lavabile e blocchi stradali per sollecitare azioni governative più efficaci contro l’inquinamento.
Ultima Generazione: una raccolta fondi per l’indipendenza
Di fronte alla minaccia di dover ridimensionare o cessare le operazioni, Ultima Generazione ha avviato una campagna di raccolta fondi mirata a raggiungere l’autosufficienza finanziaria. In soli due giorni, la campagna ha già generato quasi 4mila euro dei 20mila necessari per coprire le spese essenziali come trasferte, vitto e alloggio degli attivisti e onorari legali. Mercati sottolinea che il movimento non ha mai ricevuto somme esorbitanti ma solo quanto necessario per proseguire nelle sue battaglie ambientaliste.
Senza un adeguato sostegno finanziario esterno, Ultima Generazione potrebbe essere costretta a ridurre significativamente le sue iniziative. Mercati fa appello agli italiani affinché contribuiscano al sostegno del movimento se davvero tengono alla salvaguardia dell’ambiente. La situazione è resa ancora più critica dall’imminente aumento della temperatura globale di 1,5 gradi dovuto alla combustione fossile.
Nonostante alcune critiche rivolte agli attivisti per i loro metodi provocatori, Mercati difende fermamente le azioni del gruppo paragonandole a una “sirena antincendio” necessaria per segnalare un “pericolo imminente”. Senza queste azioni dirette e talvolta disturbanti – argomenta – il messaggio sul cambiamento climatico rischierebbe di rimanere inascoltato.
Ultima Generazione rivolge infine un appello al governo italiano affinché istituisca un “Fondo Riparazione” preventivo e partecipativo da includere nel bilancio dello Stato ogni anno. Questo fondo servirebbe a supportare famiglie e imprese danneggiate da eventi estremi legati al cambiamento climatico ed essere finanziato non con tasse aggiuntive sugli italiani ma con gli extraprofitti delle compagnie fossili e delle banche responsabili degli eventi climatici estremi.
La situazione in cui si trova Ultima Generazione è decisamente critica e questo anche a causa della perdita del sostegno finanziario esterno. Questo sottolinea quanto sia importante l’impegno collettivo, nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso azioni concrete sia dal basso sia dalle istituzioni.