Il sistema pensionistico italiano non è particolarmente benevolo con le partite IVA: ecco il particolare cui fare molta attenzione.
Per il mondo delle partite IVA pronunciare solo la parola pensione può sembrare un miraggio, qualcosa che fa scattare un sorriso ironico e amaro. Eppure, bisogna pensarci. Ora, però, c’è un particolare che cambia totalmente lo scenario. Ecco a cosa si dovrebbe fare particolarmente attenzione.
Preliminarmente, possiamo dire che è importante non confondere il lavoro autonomo occasionale con il regime forfettario, che è un regime fiscale agevolato per piccoli lavoratori autonomi, ma non rientra nelle eccezioni per il cumulo dei redditi con le pensioni.
Le partite IVA che desiderano andare in pensione dovranno considerare restrizioni riguardanti il cumulo dei redditi da lavoro, facendo attenzione a rispettare le regole per evitare sanzioni e la sospensione della pensione. Entriamo nel dettaglio.
Parliamo di Quota 100, Quota 102, Quota 103 e Ape Sociale: non è possibile combinare i redditi da queste pensioni con altri redditi da lavoro. L’unica eccezione a questa regola riguarda il lavoro autonomo occasionale, che è permesso fino a un massimo di 5.000 euro per anno solare. Se questa norma viene violata, la pensione viene sospesa e si è obbligati a restituire le somme percepite all’INPS.
Questo vincolo suscita molte domande, specialmente tra i lavoratori autonomi che possiedono una Partita IVA. Chi va in pensione con Quota 100, ad esempio, non può cumulare la pensione con redditi da lavoro autonomo o dipendente. La stessa restrizione vale per Quota 102, Quota 103 e Ape Sociale. Solo il lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro annui, è permesso.
Per chi è dipendente al momento di andare in pensione con una di queste misure, è necessario cessare l’attività lavorativa. Per chi possiede una Partita IVA, non è consentito svolgere attività lavorativa collegata alla Partita IVA dopo aver ottenuto la pensione con una di queste misure. Questo include anche l’attività di un barbiere che va in pensione con Quota 100: non può continuare la sua attività lavorativa. Se, dopo aver ottenuto la pensione, si riprende qualsiasi attività lavorativa, sia come dipendente sia come autonomo o imprenditore, la pensione viene sospesa per l’intero anno fiscale in cui si riprende l’attività, indipendentemente dal reddito generato.
Nonostante ciò, i lavoratori autonomi non sono obbligati a chiudere la Partita IVA. La circolare INPS numero 117 del 9 agosto 2019, riguardante Quota 100, stabilisce che i lavoratori autonomi possono mantenere aperta la Partita IVA e restare iscritti agli elenchi dei lavoratori autonomi, alla Camera di Commercio o agli albi professionali, a condizione che non percepiscano redditi da queste attività. Questo principio è applicabile anche a Quota 102, Quota 103 e Ape Sociale.
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