Spuntano novità riguardanti la legge 104 e la possibilità di sfrattare l’inquilino se non paga l’affitto: fai attenzione.
La Legge 104 è nota anche come legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Questa normativa rappresenta un fondamentale strumento normativo per garantire i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Essa, stabilisce i diritti fondamentali delle persone con disabilità, tra cui l’accesso all’istruzione, al lavoro, ai servizi sanitari e sociali, nonché il diritto alla riabilitazione e alla formazione professionale.
Inoltre le persone con disabilità certificata secondo i criteri della Legge 104 possono beneficiare di diverse agevolazioni fiscali, sussidi economici, pensioni di invalidità, nonché facilitazioni per l’accesso e l’uso dei mezzi di trasporto pubblici. Ma cosa succede quando qualcuno in possesso di Legge 104 non paga l’affitto? Adesso spunta la verità sulle possibilità di sfratto.
Affrontare un inquilino moroso che beneficia della Legge 104 può essere un compito complesso per i proprietari di immobili. La Legge 104, nota anche come legge sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità, offre diverse tutele che rendono più difficile lo sfratto di inquilini inadempienti in determinate situazioni. Quando ci si chiede se un inquilino che gode della Legge 104 può essere sfrattato, la risposta non è semplice. Sebbene lo sfratto possa essere teoricamente possibile, ci sono tutele specifiche previste dalla legge che devono essere considerate attentamente.
Per prima cosa esistono diversi motivi per cui può essere intimato uno sfratto, tra cui la morosità e la fine del contratto di locazione. Tuttavia la Legge 104 introduce delle salvaguardie aggiuntive per gli inquilini con disabilità o gravi condizioni di salute. Una delle principali tutele è il termine di grazia, contemplato dall’articolo 55 della legge sull’equo canone. Questo consente all’inquilino di bloccare lo sfratto versando l’importo dovuto per i canoni scaduti e non pagati entro la prima udienza. Inoltre il giudice può concedere un termine perentorio, fino a 90 giorni, per il pagamento dell’intero debito accumulato.
Per situazioni particolarmente gravi, la legge prevede un termine di grazia esteso fino a 120 giorni, appurato che il mancato pagamento sia dovuto a condizioni economiche precarie emerse dopo la stipulazione del contratto, causate da malattia, disoccupazione o altre difficoltà documentate. In aggiunta l’articolo 6 della legge sulle locazioni abitative permette la sospensione della procedura di sfratto per un periodo che può estendersi fino a 18 mesi.
Questa opzione è disponibile se l’inquilino ha almeno 65 anni, è un disabile grave o un malato terminale, o se uno dei componenti del nucleo familiare soddisfa queste condizioni. È importante fornire al giudice documentazione adeguata che attesti le condizioni di salute o disabilità dell’inquilino per poter beneficiare di queste tutele.
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