Se hai ricevuto un bonifico bancario sbagliato, ecco come deve comportarsi la banca: tutti i dettagli e le curiosità da conoscere.
Molti dei nostri lettori ci hanno sempre fatto delle domande circa alcuni temi caldi che riguardano principalmente la parte bancaria ed economica e di alcune situazioni in cui si sono trovati e non hanno saputo affrontare in maniera semplice. Una delle domande più gettonate che ci arrivano è la seguente: se ci troviamo a ricevere un bonifico bancario sbagliato come si comporta la banca? La risposta abbiamo deciso di svelarvela nel corso del nostro articolo.
Molto spesso sentiamo parlare di alcuni documenti che fanno riferimento alle nostre situazioni quotidiane ma non sappiamo con certezza a cosa servono. Uno di questi è proprio il bonifico bancario; questo non è altro che un ordine di pagamento che il proprietario di un conto dà alla propria banca di trasferire una certa somma di denaro al conto di un beneficiario.
Il bonifico, come sappiamo, potrebbe essere fatto direttamente in banca o attraverso la propria home banking, anche se ci teniamo a sottolineare che per farlo devi essere titolare di un conto presso quella banca e aver compreso nel contratto anche questo servizio.
Per poterlo fare bisognerebbe inserire i dati dell’ordinante quindi nome e cognome, importo del bonifico, residenza, causale e data di compilazione. Ovviamente alla fine dell’operazione verrà rilasciato un documento anche in formato PDF valido per dimostrare all’altra persona di averlo ovviamente sostenuto.
Molti dei nostri lettori si sono trovati in una situazione in cui compilando un bonifico bancario hanno sbagliato l’IBAN. Se ti sei trovato in queste situazioni e ti chiedi cosa potrebbe succedere e cosa dovrebbe fare la banca, in questo paragrafo troverai la risposta che cercavi da tempo.
La Corte di Cassazione, con sentenza 17415 del 25 giugno scorso, ha dovuto respingere il ricorso dell’Istituto di credito INTESA SANPAOLO S.p.A., condannandolo a versare 40 mila euro alla curatela di una società a cui era destinato lo stesso importo di un bonifico.
Nel dettaglio, la Corte ne ha spiegato anche la motivazione proprio con un principio di diritto molto importante: “In tema di responsabilità di una banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, se il beneficiario, nominativamente indicato, di un pagamento da eseguirsi tramite bonifico sia sprovvisto di conto di accredito presso la banca intermediaria (…), si applicano le regole di diritto comune, per cui grava sull’intermediaria stessa, responsabile, l’onere di dimostrare di aver compiuto l’operazione di pagamento nei confronti del beneficiario rimasto insoddisfatto a causa dell’indicazione, rivelatasi inesatta, del proprio IBAN“.
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