In aumento i premi produttività con tassazione ridotta, oltre 4 milioni di lavoratori beneficiari. Un incremento significativo dei contratti
Il panorama lavorativo italiano mostra segnali positivi grazie all’aumento dei contratti che prevedono premi di produttività, beneficiando di una tassazione ridotta introdotta dal governo a partire dal 2023.
Al 17 giugno 2024, i dati forniti dal ministero del Lavoro indicano che i contratti attivi sono saliti a 13.597, segnando un aumento del 26,2% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Questa crescita testimonia l’efficacia delle politiche incentivate verso la valorizzazione del merito e dell’impegno dei lavoratori.
L’impatto di questa iniziativa governativa è tangibile sulla vita di oltre quattro milioni di lavoratori (precisamente 4.169.930), suddivisi tra coloro che rientrano in contratti aziendali (2.831.265) e in contratti territoriali (1.338.665). A questi lavoratori viene corrisposto un importo annuo medio pari a 1.483,37 euro come premio per la produttività raggiunta, dimostrando un impegno concreto verso il miglioramento delle condizioni economiche degli impiegati e la promozione della crescita aziendale.
Tra gennaio e la prima metà del giugno 2024 si è assistito a una notevole attività nel deposito dei nuovi contratti: ben 5.630 accordi sono stati registrati presso il ministero del Lavoro, con un picco di 1.753 solo nell’ultimo mese considerato (dal 15 maggio al 15 giugno). Questa tendenza evidenzia una crescente sensibilizzazione da parte delle aziende sull’importanza degli incentivi legati alla produttività come strumenti per stimolare l’impegno e migliorare le performance complessive.
La maggior parte dei contratti attivi si concentra nel Nord Italia (74% del totale) ed è relativa al settore dei servizi (60%), riflettendo le dinamiche economiche predominanti in queste aree geografiche e settoriali. Interessante notare come siano soprattutto le imprese con meno di cinquanta dipendenti a fare ampio ricorso ai premi produttività (47% sul totale), seguite dalle aziende con oltre cento dipendenti (38%) e quelle medie con un numero di dipendenti compreso tra cinquanta e novantanove (15%). Questa distribuzione suggerisce una diffusione capillare della pratica indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, confermando l’utilità trasversale dello strumento incentivante.
Risulta quindi chiaro che l’introduzione della tassazione ridotta sui premi produttività sta avendo effetti positivi significativi sul mercato del lavoro italiano, sia in termini numerici sia per quanto riguarda il benessere economico dei lavoratori coinvolti.
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