La ministra Roccella, sull’antisemitismo:’ bisogna aprire gli occhi’

L’ antisemitismo in Europa, sta di nuovo prendendo piede e la Ministra Roccella allora invita a non distrarsi: “bisogna aprire gli occhi”

L’antisemitismo è un fenomeno che, nonostante le numerose battaglie condotte nel corso della storia per contrastarlo, continua a manifestarsi in forme sempre nuove e preoccupanti.

La ministra Roccella, si è espressa sull' antisemitismo
Ministra Roccella -Ansa- Lazio5stelle

Recentemente, la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, proprio su questo argomento ha lanciato un monito importante attraverso i social network, evidenziando come questo latente odio radicato, stia assumendo contorni sempre più agghiaccianti.

Per la Roccella sull’antisemitismo c’è un silenzio assordante

La ministra Roccella ha sottolineato una realtà inquietante: una cappa di silenzio sembra avvolgere gli episodi di antisemitismo che si susseguono con una frequenza allarmante. Questo silenzio diventa ancora più grave quando si considerano eventi di estrema gravità come gli stupri perpetrati da Hamas ai danni delle donne israeliane il 7 ottobre. La violenza contro le donne, già di per sé un crimine abominevole, assume connotazioni ancora più oscure quando viene utilizzata come arma nell’ambito di conflitti etnici e religiosi.

Sull' antisemitismo bisogna aprire gli occhi
antisemitismo -Ansa- Lazio5stelle

Un altro aspetto preoccupante riguarda il mondo accademico. Secondo quanto riportato da Roccella, molte università in Occidente sono diventate teatro di azioni pro-boicottaggio nei confronti di Israele. In alcuni casi, queste istituzioni educative non si limitano a ospitare gruppi esterni ma diventano esse stesse promotrici del boicottaggio. Questo fenomeno non solo alimenta l’odio e l’intolleranza ma rischia anche di compromettere la libertà accademica e il dibattito costruttivo all’interno delle comunità studentesche.

La discriminazione nei confronti degli ebrei non si ferma alle porte delle università o agli attacchi fisici; essa permea anche altri ambiti della società civile. Come evidenziato dalla ministra Roccella, gli ebrei trovano ostacoli nell’essere accettati pienamente all’interno dei cortei delle donne e dei pride LGBT+. Ciò è particolarmente ironico – e tragico – considerando che nelle nazioni nemiche di Israele spesso sia le persone LGBT+ sia le donne sono private dei diritti più fondamentali.

Forse uno degli esempi più scioccanti dell’ondata antisemita attuale proviene dalla Francia: una ragazzina ebrea di soli 12 anni è stata vittima di stupro da parte di tre coetanei proprio a causa della sua identità religiosa ed etnica. Questo atto barbarico solleva interrogativiti profonde sulla natura dell’odio antisemita nella società contemporanea: cosa deve ancora accadere affinché tutti prendano coscienza della gravità del problema?

L”appello lanciatoci dalla ministra Eugenia Rocella ci invita a riflettere sulle nostre responsabilità individuali e collettive nel contrastare l’antisemitismo sotto ogni sua forma. È imperativo rompere la “cappa di silenzio” che troppo spesso avvolge questi crimini per dare voce alle vittime e lavorare insieme verso una società basata sul rispetto reciproco e sull’inclusione.

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