I dati Istat vedono in crescita l’indice di vecchiaia con +5,5%. Un fenomeno in continua espansione che evidenzia l’aumento della speranza di vita.
L’Italia si conferma un Paese sempre più anziano. Secondo l’ultimo Rapporto Istat ‘Noi Italia’ 2024, l’indice di vecchiaia al 1 gennaio 2023 ha raggiunto il valore di 193,1 anziani ogni cento giovani, segnando un incremento del +5,5% rispetto all’anno precedente. Questa crescita costante testimonia una trasformazione demografica profonda che sta interessando la popolazione italiana, con implicazioni significative per la società e l’economia.
Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione non è omogeneo su tutto il territorio nazionale. Analizzando i dati forniti dall’Istat emerge come Liguria e Sardegna siano le regioni con gli indici di vecchiaia più elevati, rispettivamente pari a 270,9 e a 252,8 anziani ogni cento giovani. Al contrario, la Campania e la Provincia autonoma di Bolzanosi distinguono per i valori più bassi dell’indice di vecchiaia: rispettivamente 148,6 e 131,8. Queste differenze territoriali riflettono variazioni nelle dinamiche demografiche che possono essere influenzate da fattori socio-economici e culturali.
A livello europeo l’Italia si posiziona come il Paese con il più alto indice di vecchiaia. Questo primato evidenzia come il nostro Paese sia particolarmente esposto alle sfide legate all’invecchiamento della popolazione. Tra queste sfide vi sono la sostenibilità dei sistemi pensionistici e sanitari nonché la necessità di adeguare le politiche sociali per rispondere efficacemente ai bisogni di una popolazione sempre più anziana.
Nonostante lo scenario delineato dall’aumentare dell’indice di vecchiaia possa suscitare preoccupazioni sulle condizioni generali della salute pubblica italiana, i dati relativi alla speranza di vita offrono una prospettiva incoraggiante. Nel 2023 la speranza di vita alla nascita è stata stimata in media a 81,1 anni per i maschi e a 85,2 anni per le femmine. Dopo un decremento nel corso del difficile anno del 2020 dovuto alla pandemia COVID-19 , dal 2021 si registra nuovamente un aumento dei livelli.
La speranza di vita presenta notevoli variazioni anche in base al territorio: mentre al Centro-nord gli italiani vivono mediamente più a lungo – con punte massime nella Provincia autonoma di Trentino dove si raggiungono gli 82,4 anni per i maschi e 86 ,9 anni per le femmine – nel Mezzogiorno si registrano valori inferiori alla media nazionale. Ad esempio in Campania dove la speranza divita è pari a soltanto 79 ,4 anni per i maschi e 83 ,6 anni per le femmine. Tali discrepanze territoriali riflettono ulteriormente quanto sia importante considerare le specificità locali nell’elaborazione delle politiche pubbliche volte ad affrontare le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione .
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