Allarme del presidente di Ciao Toscana Berni: “Manca manodopera, campagne di raccolta a rischio”
L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti legata alla mancanza di manodopera, con particolare riferimento alle regioni come la Toscana dove le campagne di raccolta di pomodoro e ortofrutta sono seriamente a rischio. Questa situazione critica è stata al centro del dibattito durante il convegno “Lavoro e agricoltura in Toscana: scenari, prospettive, proposte”, tenutosi a Firenze sotto la guida del presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Valentino Berni.
La questione della mancanza di lavoratori stagionali in agricoltura è diventata sempre più pressante. Secondo quanto riportato da Valentino Berni durante il convegno, l’agricoltura toscana soffre per l’assenza di migliaia di lavoratori necessari non solo per le attività stagionali ma anche per garantire un adeguato livello di formazione e innovazione nel settore. Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana, ha sottolineato come dal decreto flussi non sia arrivato alcun lavoratore sulla costa toscana, area che presenta la maggiore richiesta.
Berni ha evidenziato come il lavoro in agricoltura rappresenta un fattore strutturale penalizzante che mette spesso in difficoltà le aziende nell’organizzare le campagne di lavoro. La soluzione proposta prevede l’introduzione di flussi migratori programmati con maggiore anticipo e una semplificazione burocratica che alleggerisca gli adempimenti a carico delle aziende agricole.
Un altro aspetto preoccupante riguarda l’aumento delle pratiche irregolari come il caporalato e l’utilizzo improprio dei lavoratori extracomunitari. Berni ha criticizzato il fatto che attualmente venga richiesto alle aziende agricole un controllo burocratico su questi aspetti, sostenendo che tale compito dovrebbe essere affidato agli organizzamenti prepostati.
Nicola Sciclone, direttore Irpet, ha fornito un quadro generale sul mercato del lavoro evidenziando una crescita numerica dei lavoratori rispetto al 2019 ma anche una riduzione dell’intensità lavorativa. Questa dinamica si riflette anche nel settore agricolo dove si osserva un disaccoppiamento tra domanda e offerta di lavoro aggravata dalla contrazione della popolazione attiva.
Durante il convegno sono intervenuti vari rappresentanti istituzionali e sindacali tra cui Simone Cappelli della Regione Toscana che ha ribadito l’importanza della formazione professionale specifica per il settore agricolo. Alessandra Nardini ha messo in evidenza gli sforzi della Regione nel promuovere bandi mirati all’agricoltura, mentre Gessica Beneforty (Cgil Toscana) ha enfatizzato la necessità dell regolarità del lavoro.
Sono molte le sfide affrontate dall’agricoltura toscana – dalla carenza critica nella disponibilità dei lavoratori stagionali fino ai problemi burocratici – delineando al contempo alcune delle strategie discusse durante il recente convegno per cercare soluzioni efficaci a questi problemi persistenti.
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