Adesso dovrai dire addio alla privacy su WhatsApp. Le tue chat potrebbero essere lette da tutti dopo l’ultima decisione: cosa sta succedendo.
Negli ultimi anni WhatsApp ha deciso di applicare diversi provvedimenti per rafforzare la privacy degli utenti all’interno dell’applicazione. Infatti ormai è noto a tutti di come le chat del noto colosso Meta siano protette dalla crittografia end-to-end. Non solo, sono diverse le funzioni aggiunte. Ad oggi tutti gli utenti possono inviare foto, video ed addirittura audio disponibili una sola volta al destinatario. Una scelta accolta positivamente dall’intera utenza.
Eppure adesso una nuova proposta di legge dell’Unione Europea riguardante il controllo delle chat ha suscitato un acceso dibattito riguardo alla sicurezza e alla privacy online dei cittadini. L’obiettivo iniziale era quello di contrastare il materiale pedopornografico online attraverso la scansione delle comunicazioni criptate, ma dopo critiche feroci, i legislatori hanno rivisto la proposta. Attualmente si sta considerando di limitare la scansione alle immagini, ai video e agli URL condivisi, escludendo i messaggi di testo e audio.
Il Belgio, attuale presidente del Consiglio d’Europa fino al 30 giugno, ha presentato una versione rivista della legge. Tuttavia è comunque necessario che gli utenti diano la loro autorizzazione affinché tale materiale sia scansionato. Ma se un utente rifiuta potrebbe essere privato dell’uso delle funzionalità che coinvolgono questi tipi di contenuti. Questa proposta ha sollevato preoccupazioni tra crittografi, che temono la possibilità di sorveglianza di massa e violazioni della sicurezza.
In particolare ci si concentra sulla protezione della crittografia end-to-end, che è cruciale per garantire la sicurezza delle comunicazioni online senza interferenze da parte di terzi, inclusi governi e provider di servizi. Questo potrebbe portare gli utenti a sentirsi obbligati ad accettare la scansione per continuare a utilizzare normalmente i servizi di messaggistica e condivisione. Le principali preoccupazioni riguardano anche il fatto che questa scansione dei contenuti multimediali prima della crittografia potrebbe compromettere la sicurezza della crittografia end-to-end stessa.
Ciò potrebbe creare vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate da hacker e altre minacce online. Un altro punto critico è la proposta di escludere dalle scansioni le agenzie di intelligence, la polizia e le forze armate, sollevando il timore che ciò possa portare a un trattamento differenziato tra cittadini e autorità in materia di privacy e sicurezza online.
In risposta a queste preoccupazioni, oltre 60 organizzazioni, tra cui Proton, Mozilla, Signal, Surfshark e Tuta, insieme a numerosi individui, hanno firmato una dichiarazione congiunta esprimendo forte opposizione alla proposta. Al momento il dibattito tra i vari paesi europei è acceso. Tra questi troviamo chi manifesta aperte perplessità ed altri paesi alla ricerca di un compromesso. Quel che è certo è che la nuova legge ha creato non pochi malumori tra gli utenti.
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