Agevolazioni fiscali per deterrenti antifurto: detrazione del 50% per portoni blindati e altri sistemi di sicurezza.
L’installazione di deterrenti contro i furti nelle abitazioni è sempre più incentivata grazie a diverse agevolazioni fiscali. Tra le misure messe a disposizione dei contribuenti, c’è una particolare detrazione fiscale che si applica a una vasta gamma di interventi, dai sistemi di videosorveglianza alle tapparelle metalliche.
Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti su uno specifico intervento, rendendo più semplice capire come accedere a questa agevolazione. Quando si considera la sostituzione di un vecchio portone in legno con uno blindato, sorge spesso il dubbio se questa operazione possa beneficiare delle detrazioni fiscali. Un recente caso ha visto un contribuente chiedere all’Agenzia delle Entrate se fosse possibile detrarre le spese per l’installazione di un portone blindato a due ante della stessa dimensione di quello in legno che andava a sostituire.
La risposta dell’Agenzia è stata positiva, confermando che tali spese rientrano nell’ambito delle agevolazioni fiscali previste per la prevenzione del rischio di atti illeciti. L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e il montaggio di portoni blindati, equiparata al bonus Ristrutturazioni.
Questo bonus può essere richiesto da chiunque effettui tali lavori sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni di edifici residenziali, finalizzati a prevenire atti illeciti quali furti, aggressioni, sequestri di persona e altri reati che ledono la proprietà privata. Per beneficiare di questa detrazione, le spese ammissibili comprendono non solo l’acquisto del portone blindato, ma anche la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini.
Inoltre, rientrano tra le spese detraibili anche l’installazione di saracinesche e tapparelle metalliche con relativi bloccaggi, vetri anti-rottura e antisfondamento, casseforti a muro, sistemi di allarme e videosorveglianza, impianti di rilevazione incendi, dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas, nonché il rifacimento di recinzioni e mura perimetrali. Per ottenere la detrazione, le spese devono essere indicate nella Dichiarazione dei redditi e ripartite in dieci rate annuali di pari importo. Dal 1° gennaio 2025, l’aliquota della detrazione scenderà al 36%, in linea con quanto previsto per il bonus Ristrutturazioni, su un massimale di spesa di 48.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che i pagamenti per queste spese devono essere tracciabili, effettuati quindi tramite carta di credito o debito, bancomat, bonifico bancario o postale parlante. In caso di bonifico, è necessario che esso contenga il codice fiscale del beneficiario, la partita Iva o il codice fiscale del professionista o della ditta che esegue i lavori, la causale del versamento con la normativa di riferimento (art. 16-bis del Dpr 917/1986), il numero e la data della fattura e l’importo complessivo pagato.
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