Buone notizie per i lavoratori. Ecco il bonus che ti rimborsa il tragitto casa-lavoro: più aiuti per spendere meno.
Con l’arrivo della pandemia si è assistiti ad un aumento considerevole del lavoro da casa e in smart working. Questo ha incentivato il dibattito sui costi per il lavoratore in relazione al tragitto che si compie dalla propria casa al luogo di lavoro.
In effetti, si tratta di una spesa assolutamente non irrilevante per chi va a lavorare, ma adesso ci sono delle buone notizie. Per molti lavoratori, infatti, arriva il bonus che ti rimborsa il tragitto casa-lavoro. Ecco in cosa consiste e come ottenere questa misura economica molto interessante.
Nonostante il bonus trasporti abbia attirato grande interesse (e domande) da parte di pendolari lavoratori e studenti, è possibile usufruire di un’ulteriore possibilità per rendere più sostenibile il tragitto casa-lavoro. L’Agenzia delle Entrate ha infatti stabilito che i servizi di mobilità sostenibile usufruiti per compiere i tragitti casa-lavoro-casa possono essere inclusi tra le disposizioni di utilità sociale secondo l’articolo 100, comma 1, del Testo unico delle imposte sui redditi.
Con queste premesse è possibile dire che l’agevolazione fiscale è contemplata anche in questi casi. Tuttavia, l’azienda e il datore di lavoro del contribuente che deciderà di usufruirne potrà adottare delle misure preventive per evitare abusi. Tra queste vi sono le limitazione dei limiti di spesa, l’adattamento delle ricariche alla frequenza effettiva del lavoro e la restrizione dell’orario di utilizzo dei servizi al tempo di lavoro. L’agevolazione fiscale prevista dal bonus casa-lavoro è accessibile a coloro che non usufruiscono già dei fringe benefit. Dunque è possibile accedere anche ai servizi di car sharing – tra cui compaiono i monopattini elettrici a noleggio – solo nel caso in cui la sede di lavoro si trova in aree che permettono il riutilizzo del mezzo anche ad altre persone. Così da costituire una reale soluzione agli elevati costi di trasporto.
Secondo quanto stabilito dalle disposizioni normative relative al welfare aziendale, i servizi di cui il lavoratore usufruisce per risparmiare sui trasporti devono essere offerti a tutti i dipendenti dell’azienda. In alternativa, a questi possono accedere specifiche categorie di dipendenti. A questo proposito, l’interpello 57 del 2024 dell’Agenzia delle entrate chiarisce quali sono le categorie di dipendenti in base al Codice Civile. Tra questi sono inclusi i dirigenti, gli operai e le altre categorie correlate a qualifiche, livelli o tipologie di lavoro.
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