Mons. Savino (Cei): “Astensionismo ferita alla democrazia”

Secondo il Mons. Savino il dato relativo all’astenzionismo è aumentato perchè si è rotta la credibilità tra istituzioni e cittadini

Mons. Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e vescovo di Cassano all’Jonio, ha espresso profonda preoccupazione per il crescente fenomeno dell’astensionismo in Italia, considerandolo una vera e propria “ferita alla democrazia”.

Grande astensionismo alle elezioni europee
Seggi vuoti -Ansa- Lazio5stelle

Durante un’intervista rilasciata all’Adnkronos, il monsignore ha sottolineato come la mancata partecipazione alle urne sia diventata una costante nelle ultime tornate elettorali, interpretando questo dato come un segnale di rottura tra i cittadini e le istituzioni politiche. La partecipazione è vista da Mons. Savino come il cuore pulsante della democrazia, essenziale per esprimere la propria posizione politica.

Mons. Savino e il ruolo delle istituzioni

Il vicepresidente della CEI non esime le istituzioni dalla responsabilità di ricucire il rapporto con i cittadini. Attraverso incontri e dialoghi con la gente, Mons. Savino rileva un senso di fatalismo o pessimismo che scoraggia la partecipazione attiva alla vita politica del paese. Questa distanza tra popolazione e politica richiede un impegno congiunto per avviare processi di cambiamento che possano restituire fiducia nel sistema democratico.

Mons. Savino (Cei): "Astensionismo ferita alla democrazia"
Mons. Savino -Ansa- Lazio5stelle

Mons. Savino si sofferma anche sulle recenti elezioni in Francia e sull’avanzata delle destre in Europa, leggendo questi risultati come l’espressione di un disagio sociale profondo nelle comunità più colpite da contraddizioni sociali ed economiche. Il vescovo invita a comprendere le cause del successo dei movimenti estremisti senza limitarsi a giudizi superficiali, evidenziando l’importanza di affrontare tematiche quali giustizia sociale e diritti umani.

Tra i temi cari a Mons. Savino vi è quello dell’immigrazione, che egli considera una risorsa piuttosto che un problema da gestire con ostilità o pregiudizio. Il vescovo auspica una visione inclusiva che riconosca il valore del meticciato nella costruzione delle società moderne.

Il dibattito sull’autonomia differenziata trova in Mons. Savino un critico attento alle possibili conseguenze negative su impoverimento e giustizia sostanziale nei territori meno favoriti economicamente. La sua posizione emerge chiaramente nel confronto diretto con figure politiche quali Matteo Salvini riguardo alle interpretazioni del progetto autonomista.

L’intervento di Monsignor Francesco Savino mette in luce preoccupazioni profonde ma anche speranze per una maggiore coesione sociale attraverso l’ascolto reciproco tra governanti e governati nell’Italia contemporanea.

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