Sul tema della sanità il presidente del sindacato degli infermieri ci va giù pesante: “da Governo solo promesse, siamo stufi”
La situazione della sanità in Italia continua a destare preoccupazioni, soprattutto tra i professionisti del settore che quotidianamente affrontano le sfide di un sistema sotto pressione.
Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato infermieri Nursing Up, mette in luce la realtà vissuta dagli operatori sanitari: lavorano fino a 16 ore consecutive per colmare le lacune di un sistema disorganizzato. Questo impegno straordinario è ciò che attualmente tiene in piedi il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), garantendo i servizi essenziali alla cittadinanza.
Di fronte a questa situazione critica, il Governo ha proposto due misure legislative: un decreto legge e un disegno di legge.
Tuttavia, secondo De Palma, queste iniziative non rappresentano una vera presa di responsabilità ma sembrano più delle promesse vaghe e insufficientemente concrete per affrontare le problematiche del SSN. La mancanza di azioni efficaci da parte delle istituzioni lascia i professionisti della sanità e i cittadini in una condizione di incertezza e insoddisfazione.
Il cuore della questione sollevata da De Palma riguarda la necessità urgente di investire nella sanità italiana attraverso l’individuazione di risorse finanziarie dedicate, anche sfruttando fondi come quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È essenziale valorizzare il lavoro dei professionisti sanitari e procedere con nuove assunzioni per colmare il deficit critico di personale infermieristico che affligge l’Italia. Con 175mila infermieri mancanti rispetto agli standard europei – numero che raggiunge addirittura i 220mila se confrontato con altri Paesi – l’Italia si trova ad affrontare una fuga delle proprie eccellenze verso nazioni che offrono migliori condizioni lavorative.
De Palma sottolinea come sia indispensabile modificare radicalmente l’approccio con cui si gestisce il personale infermieristico nel paese. Attualmente, l’Italia forma eccellenze nel campo dell’infermieristica solo per vederle poi emigrare all’estero dove vengono maggiormente valorizzate. Questo fenomeno non solo impoverisce il patrimonio professionale italiano ma riduce anche la qualità dell’assistenza disponibile per i cittadini italiani.
Mentre gli operatori sanitari continuano a garantire con dedizione la loro assistenza alla popolazione italiana, è imperativo che il Governo passi dalle promesse ai fatti concreti. Investimenti adeguati nella formazione, nell’assunzione e nella valorizzazione dei professionisti sono passaggi obbligati per salvaguardare la salute pubblica nel nostro paese.
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