Le elezioni Europee sono alle porte, ma cosa succederà dopo il voto? Sarà cruciale cena leader il 17 giugno
Dopo la chiusura delle urne delle elezioni europee, prevista per le 23 di domenica 9 giugno, si aprirà ufficialmente la fase delle nomine per i principali incarichi dell’Unione Europea. Il primo appuntamento di rilievo sarà una cena informale tra i capi di Stato e di governo a Bruxelles il 17 giugno. Da questo incontro si attendono indicazioni chiare sulle future nomine.
Secondo le previsioni correnti, il Partito Popolare Europeo (Ppe) dovrebbe ottenere la presidenza della Commissione Europea, con Ursula von der Leyen come candidata più probabile. Il Consiglio Europeo potrebbe invece passare ai Socialisti, anche se il nome del futuro presidente rimane ancora incerto. Per quanto riguarda l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, questa posizione potrebbe essere assegnata ai Liberali di Renew Europe.
Nonostante faccia parte del pacchetto complessivo delle nomine, la presidenza del Parlamento Europeo segue un iter distinto e risente meno degli accordi tra leader. La maltese Roberta Metsola punta alla rielezione ma potrebbe incontrare l’opposizione di Socialisti e Liberali.
Il Ppe conta attualmente su 13 capi di Stato e di governo su 27 membri dell’UE, rendendolo un attore chiave nelle negoziazioni. Tuttavia, solo in Polonia i Popolari guidano uno dei cinque grandi Paesi dell’UE. Francia e Germania sono guidate da socialisti mentre l’Italia ha una premier conservatrice. Nonostante alcune speculazioni mediatiche suggeriscano un’avanzata delle destre in Europa, le ultime stime non confermano uno scenario rivoluzionario post-elettorale. I sondaggi indicano una maggioranza solida per Ppe, S&D e Renew.
Sebbene lo scenario base sembri consolidato, diverse variabili potrebbero influenzarne l’esito definitivo. Le performance dei partiti nei singoli stati membri saranno determinanti; ad esempio in Germania l’Spd appare in difficoltà mentre in Francia il Rassemblement National potrebbe emergere come forza dominante. Inoltre, movimenti all’interno dei Non Iscritti potrebbero ridefinire gli equilibri politici nel nuovo Parlamento Europeo.
Anche se Ursula von der Leyen dovesse essere confermata dalla cena dei leader UE come presidente della Commissione Europea, dovrà ancora ottenere l’approvazione del Parlamento – un passaggio tutt’altro che scontato data la natura segreta del voto e la presenza possibile di franchi tiratori a Strasburgo. (Anche se non richiesta), mentre ci avviciniamo alla cruciale cena del 17 giugno che dovrebbe delineare lo scenario futuro delle nomine UE post-elezioni europee, molteplici fattori rimangono incerti influenzando così le dinamiche politiche interne all’Unione.
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