Europee, parte la carica delle fake news russe su temi differenti. Le tecniche avanzate per diffondere la disinformazione.
In vista delle elezioni europee, un’ondata di disinformazione sembra aver preso d’assalto il continente, portando con sé una serie di notizie false che spaziano dai cosiddetti “lockdown climatici” all’obbligo di consumare insetti come parte della dieta quotidiana. Questa propaganda, riconducibile a fonti russe o filorusse, mira a influenzare l’opinione pubblica e il dibattito politico in Europa attraverso la diffusione di informazioni ingannevoli su temi sensibili come il clima e l’agricoltura.
Tra le notizie false più diffuse vi è quella secondo cui gli europei sarebbero soggetti a restrizioni severe nella loro mobilità personale attraverso l’introduzione di un “passaporto carbonico” per limitare i viaggi in aereo e addirittura sottoposti a “lockdown climatici”. Paesi come Germania, Polonia e Croazia sono stati particolarmente bersagliati da queste campagne che cercano di alimentare paure infondate tra i cittadini.
Un altro tema caldo della disinformazione riguarda le politiche agrarie europee. Secondo alcune narrazioni propagandistiche, gli europei sarebbero presto costretti a integrare nella loro dieta quotidiana gli insetti, come misura per ridurre le emissioni nocive. Italia e Francia sono tra i paesi più colpiti da queste false dichiarazioni che cercano di suscitare disgusto e opposizione verso le politiche ambientali dell’UE.
La sofisticazione nella diffusione delle fake news ha raggiunto livelli preoccupanti grazie all’utilizzo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale (IA) e tecniche deepfake. Il gruppo russo Doppelganger è stato particolarmente attivo dal 2022 nell’imitare pagine web di quotidiani mainstream come The Guardian o Bild per pubblicizzare contenuti falsificati ed ingannevoli.
Tra gli esempi più eclatanti vi è la storia inventata di un ciclista deceduto dopo lo spegnimento delle luci stradali – misura falsamente attribuita ai tagli energetici conseguenti alle sanzioni imposte alla Russia. Un’altra narrazione errata riguarda l’impatto delle energie rinnovabili: nonostante nel 2022 abbiano coperto il 23% del consumo energetico nell’UE, vengono presentate come inefficaci. Partiti come l’AfD in Germania hanno poi etichettato i governanti locali favorevoli alle pompe di calore alimentate senza gasolio come “eco-dittatori”.
Quest’ondata disinformatica non solo cerca di manipolare l’opinione pubblica su tematiche cruciali ma rischia anche di minare la fiducia nelle istituzioni democratiche europee. La sfida per l’Europa sarà quella di contrastare efficacemente questa tendenza attraverso una maggiore consapevolezza critica dei suoi cittadini e un impegno rinnovato nella difesa della verità informativa.
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