Avere fra le mani un francobollo raro non è una cosa di tutti i giorni: attenzione al tesoretto in arrivo. Basta un semplice controllo.
I collezionisti vanno a caccia di francobolli rari e anche al giorno d’oggi non mancano di certo i pezzi pregiati. Controllare nei cassetti o nei vecchi bauli potrebbe diventare un gesto da ricordare per molto tempo, specialmente qualora si dovesse trovare un pezzo alquanto ricercato.
La questione va ben oltre e si spinge però più in là. Un francobollo diventa quasi un obiettivo da raggiungere, da qui la ricerca spasmodica e tanto attesa. Non è automatico sperare e allo stesso trovare un pezzo pregiato, ma fare un tentativo non guasta, anzi. Diversi fattori possono fare la differenza e aumentarne il valore, non resta che controllare.
I francobolli realizzati durante il Regno Lombardo-Veneto sono dei pezzi pregiati e non utilizzati all’epoca per funzioni di natura postale. Questi pezzi pregiati servivano infatti come segnatasse per i giornali. Non si tratta di francobolli così semplici da trovare poiché collegati all’emissione dei giornali dell’epoca: in sostanza venivano buttati dopo l’utilizzo del quotidiano.
Per capirne il valore basta prendere in esame alcuni francobolli da 5 e 10 soldi con valuta dell’Impero Austro-Ungarico. Proprio qui è visibile il profilo rivolto verso destra del sovrano Francesco Giuseppe. In entrambi i casi si tratta di pezzi pregiati (se ben conservati). Per un singolo pezzo integro si può arrivare a 5mila euro, in alcuni casi si toccano anche 10mila euro come massima valutazione.
Proprio in quel periodo, infatti, l’Italia ha avuto avvenimenti storici di grande impatto. La realtà prima dell’Unità ha infatti sfornato francobolli con vari tagli che, al giorno d’oggi, valgono una vera e propria fortuna. Alcuni di essi vantano rilevanza storica e per questo il valore può essere veramente importante.
A fare la differenza sono anche i tagli e la realizzazione dei francobolli legati ad alcuni avvenimenti che hanno fatto la storia del Paese. Non resta che controllare e sperare di averne uno fra le mani: la differenza c’è ed è evidente in diversi casi, l’esempio già citato ne è un chiaro esempio. La “caccia al tesoro” potrebbe fruttare migliaia di euro, potrebbe valerne la pena.
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