Svolta del Governo e dell’Inps: anche se non hai contributi o ne hai pochissimi, ti spetterà una pensione da 630 euro al mese.
La pensione non sarà più un problema: ne hai diritto anche se non hai contributi o ne hai pochissimi. In ogni caso l’Inps ti riconoscerà 630 euro ogni mese. Vediamo tutto nei dettagli.
Come tutti ormai sappiamo, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario non solo avere almeno 67 anni di età ma bisogna avere anche almeno 20 anni di contributi o almeno 15 per chi rientra in una delle tre deroghe Amato. Chi non raggiunge tale soglia minima, dovrà continuare a lavorare in certi casi anche dopo i 70 anni.
La situazione non migliora se si guardano le misure di prepensionamento. Tutte puntano a fare sconti sull’età anagrafica ma, in compenso, aumentano il requisito contributivo. Ad esempio per accedere alla pensione con Quota 41 o con Quota 103, è necessario aver maturato almeno 41 anni di contribuzione.
Che succede se una persona ha lavorato solo per pochi anni o, addirittura, non ha mai lavorato in vita sua? A rigor di logica non dovrebbe ricevere nessuna pensione. Invece no: l’Inps riconosce un assegno mensile anche a chi ha pochissimi contributi o a chi non ne ha affatto.
Non hai mai lavorato in vita tua? L’Inps ti dà 630 euro tutti i mesi
Anche se non hai mai lavorato un solo giorno in tutta la tua vita oppure se hai lavorato troppo poco per ricevere la pensione minima, non ti preoccupare: riceverai lo stesso la pensione. Infatti l’Inps ti riconoscerà 630 euro ogni mese.
Chi ha pochissimi contributi oppure non ne ha per niente, giunto a 67 anni di età può fare richiesta per ricevere l’Assegno sociale. Si tratta di un trattamento che si rivolge a persone che vivono in stato di bisogno e che non hanno abbastanza contributi per avere diritto alla pensione ordinaria. L’Importo dell’Assegno sociale cambia tutti gli anni poiché è soggetto a rivalutazione: nel 2024 corrisponde a 534,41 euro al mese.
Ma noi abbiamo parlato di 630 euro al mese. Dunque la misura a cui ci riferiamo non è l’Assegno sociale ma è l’Assegno d’Inclusione, il sussidio che, a partire dallo scorso gennaio, ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza. Per ottenere l’Assegno d’Inclusione è necessario che il reddito familiare non superi 6000 euro l’anno e che all’interno della famiglia ci sia almeno un soggetto non occupabile: un disabile con invalidità certificata pari o superiore al 74%, un minorenne oppure una persona con almeno 60 anni di età.
L’importo dell’Assegno d’Inclusione è di 500 euro al mese più eventuali 280 euro per chi vive in affitto. Ma non è così per tutti. Infatti se un nucleo familiare – anche composto da un solo individuo – è composto solo da persone dai 67 anni in su o da anziani e disabili, allora l’imposto del sussidio sale a 630 euro al mese più altri 150 euro come contributo per l’affitto. Dunque se hai 67 anni, vivi in uno stato di bisogno ma non hai abbastanza contributi per la pensione, puoi fare richiesta per l’Assegno d’Inclusione e se l’Inps accetterà la tua domanda, a quel punto ti verranno riconosciuti 630 euro tutti i mesi.