Le bollette continuano ad essere salatissime per milioni di italiani. Adesso è possibile contestarle e di conseguenza ottenere uno sconto.
Sono tantissimi gli italiani che si lamentano del costo delle bollette di luce e gas. Questo argomento continua a scaldare milioni di italiani, stufi ormai di pagare dei costi esorbitanti. L’ultima stangata in tal senso è arrivata nel mese di aprile, in seguito ad un documento pubblicato da Arera. Infatti all’interno di questo documento erano riportate tutte le minusvalenze potenziali del Gas e la cifra che ne è spuntata fuori è di quasi cinque miliardi. Insomma numeri preoccupanti, con la nuova stangata che prende il nome di “Neutrality Charge”.
Con questo termine economico si intende la differenza negativa tra il valore del gas acquistato e il suo valore attuale sul mercato. Le nuove tariffe quindi sono destinate a coprire quelli che sono i costi di stoccaggio di ultima istanza e sarà applicata alla rete nazionale di trasporto dell’energia. Ovviamente questa andrà ad impattare sulle bollette energetiche degli italiani e per questo in molte famiglie sono alla ricerca di una soluzione. Questa potrebbe essere proprio la contestazione della bolletta.
Bollette, con la contestazione ottieni lo sconto: cosa bisogna sapere
La gestione delle controversie legate alle bollette di luce, gas e acqua è un tema di grande rilevanza per i consumatori, spesso coinvolti in disaccordi con i fornitori di servizi energetici e idrici. In questo contesto la mediazione riveste un ruolo cruciale, offrendo un’alternativa alla risoluzione giudiziale dei conflitti e garantendo una soluzione più rapida ed economica. Il recente caso di un condominio che ha contestato le bollette del gas evidenzia l’importanza di seguire correttamente le procedure previste dalla normativa di settore.
In particolare il Tribunale ha ribadito l’obbligo per il fornitore di gas di avviare la procedura di mediazione prima di introdurre il giudizio in tribunale. Questo è conforme alle disposizioni del Testo Integrato di Conciliazione (TICO) emanato dall’ARERA, che stabilisce che la mediazione debba essere avviata dai clienti e dagli utenti finali. Allo stesso tempo la mancata attivazione della mediazione non comporta automaticamente l’improcedibilità della domanda giudiziale. Il Giudice ha la facoltà di concedere un termine per l’esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione, al fine di favorire una risoluzione stragiudiziale del conflitto.
Solo in caso di esito negativo della mediazione il Giudice proseguirà il giudizio dinanzi a sé. Un altro aspetto cruciale emerso dalla sentenza è la necessità di una contestazione specifica da parte del consumatore. La negazione generica delle fatture emesse dal fornitore non è sufficiente a supportare un’eccezione o una contestazione. Il cliente deve fornire prove concrete a sostegno della propria posizione, dimostrando fatti diversi o incompatibili con quelli presentati dalla controparte. La procedura di conciliazione offerta dall’ARERA rappresenta quindi un’importante opportunità per risolvere le controversie in modo rapido ed efficace.
Gli operatori e i gestori sono tenuti a partecipare agli incontri di conciliazione, moderati da un conciliatore esperto del Servizio Conciliazione. In caso di accordo tra le parti, il documento concordato diventa un titolo esecutivo, che può essere utilizzato in tribunale in caso di inadempienza.