Novità in arrivo dalla Cassazione, da oggi l’Agenzia delle Entrate deve restituire i soldi versati in più dai singoli contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate è un organo fondamentale nella gestione economica del Paese. L’obiettivo principale dell’ente, il quale risponde al Ministero dell’Economia e delle Finanze, corrisponde alla corretta applicazione della normativa tributaria, dell’attività di accertamento fiscale e della riscossione dei tributi da parte dei singoli cittadini. Inoltre, l’ente si occupa di semplificare il rapporto tra i cittadini e le imposte.
L’Agenzia delle Entrate è presente in tutte le regioni italiane con una struttura ramificata, divisa tra uffici centrali e sedi periferiche, aventi funzioni operative e di contatto diretto con i contribuenti. Durante il pagamento delle imposte o di altre modalità di tassazione, è possibile incorrere in errori che possono portare al conseguente pagamento in eccedenza del debito da versare.
Non solo, il contribuente può incorrere nella situazione in cui, subito dopo il pagamento di un tributo, questo viene annullato totalmente o parzialmente da parte dell’ente creditore. Di fronte a queste casistiche, il contribuente ha il diritto di richiedere un rimborso delle somme versate in eccesso, direttamente all’Agenzia delle Entrate. L’ente pubblico è obbligato al versamento del credito.
Richiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate
La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata in maniera favorevole nei confronti del rimborso ai contribuenti. Con la sentenza numero 12074 / 2024, i giudici hanno stabilito l’obbligatorietà del pagamento di determinate somme di denaro da parte dell’amministrazione finanziaria, a favore dei contribuenti.
La decisione vale per tutte le sentenze emesse dal 1 gennaio 2016 in poi e si basa sulla normativa la quale stabilisce che le sentenze favorevoli ai contribuenti, sono subito esecutive, senza dover attendere che la sentenza assuma un carattere definitivo.
Qualora l’Agenzia delle Entrate non dovesse procedere con il rimborso, i contribuenti possono rivolgersi alla Commissione tributaria per ottenere il rispetto della sentenza e del diritto di credito. Se il rimborso supera i 10.000 euro, il giudice può richiedere una ulteriore garanzia sul pagamento.
Per evitare costi aggiuntivi, l’Agenzia delle Entrate può procedere al rimborso del contribuente, prima di fornire la garanzia di pagamento al giudice. La sentenza della Corte di Cassazione, rafforza la posizione dei contribuenti nei confronti dell’ente pubblico, assicurando il rispetto dei diritti del cittadino e dei propri contributi economici.