Resto al Sud 2024, incentivi per aprire attività al Sud o in Centro Italia, possono essere usati per avviare certi esercizi: ecco quali.
Il mondo del lavoro è fatto di idee, quelle che mandano avanti le attività, quelle che le avviano e costituiscono la pietra su cui si costruisce un’attività fiorente. Viviamo nell’epoca dell’innovazione, del progresso, della creatività e al centro di esse deve esserci sempre una buona idea di base da cui parta un progetto che possa durare a lungo termine. Avere una buona idea è ciò di cui si necessita per avviare un’attività ricca e stabile nel tempo, e soprattutto per poter accedere a tutta una serie di incentivi che possano sostenerla.
Non tutti, infatti, dispongono subito dei fondi necessari a supportare le proprie idee e un modo per vederle realtà può essere certamente partecipare al bando Resto al Sud. Si tratta di un’agevolazione che interessa progetti da avviare solo nelle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria. Ma quali sono le attività finanziabili da Resto al Sud per il 2024? Scopriamolo insieme.
Resto al Sud è un programma di finanziamento che punta a sopportare l’avvio di nuove attività. Questo, nell’ambito di lavoro imprenditoriale, autonomo o da libera professionista. Il piano si rivolge a giovani under 35 che abbiano i requisiti e consente finanziamenti fino a 50 mila euro, nonché contributi a fondo perduto che riescono a coprire fino al 75% delle spese. In molti si domandano quali attività possano essere finanziate da Resto al Sud.
Nel dettaglio, sono sostenibili progetti come servizi alle imprese, tra cui consulenze, formazione professionale, marketing, pubbliche relazioni. O ancora, attività turistiche, come bed & breakfast, ristoranti, bar. Sono anche finanziabili servizi che concernono assistenza sanitaria, come cliniche di fisioterapia oppure odontoiatria. Finanziabili sono anche attività nell’ambito della tecnologia, tra cui startup, web design, software e molto altro ancora.
Gli incentivi sono diversi e sono finanziabili con un voucher per avviare l’attività fino a 40 mila euro (max 50 mila) per comprare beni, strumenti e servizi. Questo, per imprese che si trovano al Sud e nelle zone interessate dai terremoti 2009/2016. È previsto un contributo a fondo perduto fino al 75% per piani di spesa fino a 120 mila euro nelle suddette zone. Infine, un contributo a fondo perduto fino al 70% per spese tra 120 mila e 200 mila nelle identiche zone.
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