Vediamo perché consultare le informazioni contenute nel modello ObisM (presente sul sito dell’INPS) è molto importante.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha inserito sul proprio sito ufficiale il modello ObisM 2024. Di cosa si tratta? Proviamo a fare chiarezza su questa novità. Non è l’unica novità prevista in questo 2024. Vediamo perché consultare le informazioni contenute nel modello ObisM è molto importante.
Per consultare il certificato è necessario accedere al “Fascicolo previdenziale del cittadino” sul sito dell’INPS. È possibile utilizzare credenziali come Spid di secondo livello, Carta di Identità Elettronica, Carta Nazionale dei Servizi e IDAS. I residenti all’estero, che non dispongono di documenti di riconoscimento italiani e quindi non possono richiedere lo Spid, possono accedere all’area riservata tramite il PIN dispositivo appositamente rilasciato dall’INPS. Ecco perché non dovremmo trascurare di accedere a questo tipo di informazioni.
In generale, sul sito dell’INPS è possibile spesso trovare informazioni molto interessanti per i pensionati italiani. In questo caso, il modello ObisM è il certificato di pensione destinato a tutti i titolari di trattamento pensionistico, inclusi coloro che erano precedentemente nella gestione ex Inpgi 1, ora confluita nell’INPS dal 1° luglio 2022. Questo certificato viene aggiornato annualmente, prendendo in considerazione le rivalutazioni. Il modello ObisM fornisce dettagli sulle eventuali detrazioni d’imposta e sull’importo mensile lordo della rata di gennaio e della tredicesima. Inoltre, fornisce informazioni su eventuali ulteriori due mensilità nel caso di variazioni nelle condizioni che influenzano gli importi e il valore delle trattenute fiscali.
Per l’anno in corso, si registra un aumento degli assegni pensionistici pari al 5,4%, in linea con l’adeguamento al costo della vita. Attraverso il messaggio numero 1772 del 9 maggio, vengono presentate le novità per il 2024. Entrando nel dettaglio vediamo come le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo ricevono un aumento del 2,7% per il 2024, senza distinzione di età del percipiente. Questo aumento è riconosciuto ai titolari di un trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento di importo inferiore o pari al trattamento minimo per ciascuna delle mensilità fino a dicembre 2024, compresa la tredicesima mensilità.
Inoltre, si conferma, in via sperimentale per l’anno 2023, la possibilità di accedere alla pensione anticipata flessibile al raggiungimento di un’età anagrafica di 62 anni e un’anzianità contributiva di almeno 41 anni, con il perfezionamento dei requisiti entro il 31 dicembre 2023. Infine, tra le novità, l’applicazione di un nuovo sistema di calcolo per scaglioni e aliquote ai fini dell’IRPEF, come stabilito dal decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023.
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