Grande novità in arrivo per il Fisco italiano con il ritorno del redditometro. Già si sa chi finisce nel suo mirino: le ultime notizie.
Il Fisco italiano è tornato ad indagare per quanto riguarda le spese degli italiani. Sono diverse quelle messe nel mirino da quelle dedicate all’auto, fino ad arrivare a quelle per la casa, passando anche per il possesso di beni come possono essere eventuali barche. In queste ore quindi uil Fisco ha deciso di tornare ad indagare su quelle che sono le capacità di spesa degli italiani. Infatti adesso è in arrivo un nuovo redditometro, uno strumento di cui Fisco già si era servito in passato.
Infatti questo era servito per risalire al reddito presunto dei contribuenti-persone fisiche che era stato sospeso nel 2018. Il decreto che lo ha riproposto ha deciso di rivisitare questo strumento. A partire dai redditi 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo è stato firmato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Il tutto anche se Lega e Forza Italia hanno ribadito il loro “No” al ritorno della vecchia misura di redditometro. Ora è quindi possibile capire che cosa sta succedendo.
Fisco, il ritorno del redditometro: Forza Italia e Lega si oppongono
Il nuovo redditometro, introdotto dal recente decreto firmato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha riacceso il dibattito politico nel centro-destra. Lega e Forza Italia si sono opposte al ritorno di questa misura, anche se rivisitata rispetto alla versione originale del 2015. Vediamo nel dettaglio come funziona il nuovo redditometro e quali sono le principali novità. Questo strumento di controllo fiscale consente all’amministrazione finanziaria di confrontare il tenore di vita e le spese sostenute da un contribuente con il reddito dichiarato.
Se emergono incongruenze significative, il fisco può procedere con accertamenti per verificare la correttezza delle dichiarazioni dei redditi. Il decreto ministeriale recentemente pubblicato introduce alcune modifiche sostanziali rispetto al passato. Maurizio Leo ha sottolineato che il nuovo regolamento mira a limitare il potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria, garantendo una maggiore tutela per i contribuenti. Questo nuovo approccio è stato sviluppato in collaborazione con le associazioni dei consumatori, l’Istat e il Garante della privacy.
Il nuovo decreto riprende il redditometro dal 2016, con specifiche più stringenti e garantiste rispetto alla versione del 2015. Tra le novità troviamo dei limiti al potere discrezionale e doppio contraddittorio obbligatorio. Le verifiche sui redditi dei contribuenti saranno effettuate considerando diverse tipologie di nuclei familiari e aree geografiche. Il decreto distingue undici tipologie di nuclei familiari e cinque aree del Paese. Le spese sostenute dal contribuente, dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico verranno confrontate con i redditi dichiarati.
I contribuenti avranno la possibilità di dimostrare alcune specifiche situazioni per giustificare le spese effettuate. Infatti questi potranno dimostrare redditi diversi, fonti di finanziamento e l’ammontare delle spese. Quel che è certo è che la re-introduzione del Redditometro è destinato a far discutere.