La Tari sta aumentando sempre di più e c’è un comune (e non solo uno) dove la si paga anche il triplo. Scopri perché e cosa puoi fare a riguardo.
Di questi tempi, ogni singolo aumento è in grado di destabilizzare il delicato equilibrio economico dato da entrate e uscite. Per questo motivo, è molto importante prestare attenzione a tutte le possibili spese, prevedendone eventuali aumenti e conoscendo le strategie per affrontarle senza troppi pensieri.
Se pensiamo alla tassa dei rifiuti meglio nota come Tari, ad esempio, ci sono diversi comuni che stanno andando incontro ad aumenti importanti che è meglio conoscere per non avere brutte sorprese all’ultimi momento. Ecco, quindi, qual è il comune in cui la tassa dei rifiuti è aumentata anche del triplo e quali sono, in generale, le città in cui si paga di più rispetto alle altre.
Tari e pagamenti: i comuni più cari
Iniziamo ricordando che la Tari (ovvero la tassa sui rifiuti) deve essere pagata da chiunque sia proprietario di un immobile o sia in affitto da più di sei mesi. Detto ciò, questa tassa viene solitamente calcolata in base alla superficie dell’immobile, a quante persone lo abitano e al suo essere classificato come domestico o non domestico. Su questo calcolo scatta poi una percentuale che varia da comune a comune.
Per fare un esempio, Milano è una delle città con Tari più bassa e tutto per una scelta fatta dal comune stesso. Nel resto d’Italia, però, la tassa sui rifiuti tende ad aumentare di anno in anno. E tra le città più care abbiamo Roma, Firenze, Padova, Verona e Palermo. Tra quelle carissime ci sono, invece, Ancora e Perugia che pagano un +7% circa, arrivando a Tari davvero alte rispetto a quanto previsto.
Chi abita nelle città sopra indicate, quindi, si troverà ben presto a pagare più di prima e a volte anche in mancanza di miglioramenti del servizio offerto. Ovviamente, se le cose non stanno bene o se si pensa ci siano errori nel calcolo si può sempre fare ricorso. Per farlo basta agire prima della scadenza del bollettino e quindi del successivo accertamento, impugnando la richiesta di pagamento ed esprimendo un ricontrollo per cifra atipica o non considerata idonea. Una possibilità data ai cittadini che si trovano a sostenere costi che non sono in grado di reggere e tutto a causa di una tassa sui rifiuti sempre più alta e spesso sproporzionata rispetto ai consumi.