Da secoli è considerato il simbolo di Roma per eccellenza, ma nessuno sa perché il Colosseo viene chiamato così!
Chi vive a Roma lo considera una parte integrante della sua vita. Per gli italiani delle altre città è un simbolo riconoscibilissimo della Città Eterna, e per miliardi di turisti in tutto il mondo è uno dei monumenti italiani più famosi e stupefacenti.
Nonostante l’enorme attenzione che si riserva a questo monumento, però, non sono in molti a conoscere il motivo per cui non è mai stato chiamato davvero con il nome che gli spetterebbe di diritto, ovvero “Anfiteatro Flavio”. A costruire questa gigantesca struttura nel cuore di Roma fu infatti la gens Flavia, una grande dinastia di imperatori.
Il Colosseo venne costruito in soli otto anni, tra il 72 e l’80 dopo Cristo per volere dell’imperatore Vespasiano che, però, non visse abbastanza per vederlo completato. A ordinare il completamento dei lavori e ad inaugurare il Colosseo fu il figlio di Vespasiano, l’imperatore Tito. Proprio Tito decise di dare un degno inizio alla storia del grandioso anfiteatro appena costruito: stabilì che fossero celebrati ben 100 giorni di giochi gladiatori, durante i quali vennero uccisi migliaia di animali selvaggi per il divertimento del popolo romano.
Il grandioso anfiteatro dei Flavi, che in origine era completamente ricoperto di marmo travertino, venne costruito in corrispondenza di quello che una volta era lo stagno artificiale della Domus Aurea.
La Domus Aurea era la dimora ufficiale dell’Imperatore Nerone, il quale aveva deciso di dedicare enormi sforzi logistici ed enormi risorse economiche alla costruzione di una grandiosa dimora per sé e la sua famiglia. Sappiamo tutti che Nerone passò alla storia come un imperatore folle e sconsiderato, che arrivò a ordinare l’incendio di Roma per soddisfare un proprio capriccio. Non stupisce quindi che i suoi successori, la Gens Flavia appunto, decidessero di restituire al popolo vaste aree che una volta erano state destinate all’uso esclusivo dell’imperatore.
Nei pressi della Domus Aurea, però, Nerone aveva fatto erigere una gigantesca statua di se stesso per celebrare la propria gloria e la propria grandezza. All’epoca della costruzione dell’Anfiteatro Flavio la statua era conosciuta come “il Colosso” e quindi il grande stadio costruito accanto ad essa venne ribattezzato “Il Colosseo”. A oggi del Colosso di Nerone non rimane nulla se non il piedistallo sul quale si ergeva la scultura.
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