Con il Decreto Ristori il Governo ha stanziato ulteriori 85 milioni di euro per la didattica digitale integrata, a cui si aggiungono 3,6 milioni della ministra all’Istruzione Azzolina, di cui oltre 342mila euro per le scuole del Lazio.
La Regione Lazio, invece, a fronte degli impegni presi nei mesi scorsi, si è limitata a fare scaricabarile sul governo centrale lavandosene le mani.
Ci spieghiamo meglio: a sette mesi dall’inizio della pandemia, la Giunta ancora non ha messo a punto una una mappatura che consenta di avere un quadro sulle esigenze degli istituti scolastici del territorio. È infatti quanto emerso dalla seduta della IX Commissione che si è tenuta il 27 ottobre, durante la quale l’Assessore Di Bernardino prima ha detto che la Regione sulla Didattica a Distanza è stata proattiva, per poi affermare che la materia non è di competenza regionale ma del Ministero dell’Istruzione. Delle due l’una: la Regione Lazio è allora intervenuta proattivamente o no sulle scuole?
Mappatura dei fabbisogni
È assurdo che a oggi la Giunta non sia ancora riuscita a fornire i dati sulla mappatura dei fabbisogni delle scuole del Lazio, da noi sollecitati già lo scorso 14 maggio, proprio in vista dell’anno scolastico 2020/2021 ormai avviato, nell’ambito del consiglio regionale straordinario sull’emergenza covid19. Dalla pandemia sono passati circa sette mesi e nulla è stato fatto.
Non ci sono più scuse e, soprattutto alla luce dell’allarme lanciato oggi in Commissione dal Garante dell’Infanzia, secondo cui il diritto allo studio in presenza, tra quarantene e Dpcm, non può essere garantito a migliaia di giovani del Lazio, è ancora più irresponsabile da parte della Giunta provare a fare scaricabarile sul Governo nazionale, a fronte degli impegni assunti mesi fa pubblicamente in Aula alla Pisana.
Era lo scorso 14 maggio quando, durante il Consiglio regionale straordinario sull’emergenza Covid, è stato approvato un ordine del giorno a prima firma della nostra Roberta Lombardi sul potenziamento e il mantenimento della connettività delle scuole con un fondo apposito, così come la costituzione di un fondo dedicato all’acquisto dei dispositivi utili alla fruizione della didattica a distanza per gli studenti appartenenti a famiglie in difficoltà. Cosa ha fatto la Giunta per attuare questo indirizzo politico? Nelle sedute straordinarie successive, abbiamo sollecitato la Giunta proprio ad effettuare un monitoraggio ed una mappatura dei fabbisogni in termini di rete e di dispositivi per garantire la didattica a distanza in caso di una seconda ondata che comportasse l’utilizzo della didattica a distanza.
Attendiamo ora, a strettissimo giro un nuova convocazione della Commissione per ascoltare la replica del Garante dell’Infanzia, Marzetti, all’Assessore di Berardino, così come attendiamo di conoscere i dati che l’Assessore ha promesso sui fabbisogni in termini di connettività e dispositivi delle scuole del Lazio. Non possiamo permettere che l’ennesimo scaricabarile per nascondere le proprie mancanze si ripercuota ancora una volta sui soggetti più fragili della comunità scolastica!