Siamo profondamente critici nei confronti di questa legge che nel titolo afferma una cosa che poi viene smentita negli articoli.
Così come non crediamo che concedere un microintervento edilizio ai piccoli proprietari o ai condomini abbia un reale impatto sulla qualità della vita nelle città e non possa essere ricompreso nella rigenerazione urbana.
Il recupero edilizio così come concepito all’art. 5, una proroga del piano casa, andrebbe eliminato perché non attiene ad una strategia di progettazione urbanistica diversa ed a favore di interventi per aumentare l’efficienza energetica o le aree verdi. la nostra idea di rigenerazione urbana ha a che fare con la qualità della vita delle persone, con la riduzione dell’inquinamento urbano, con la mobilità sostenibile, l’incremento del verde urbano e lo stop al consumo di suolo attraverso l’uso di strumenti efficaci come distretti energetici urbani, contratti di eco quartiere, erogazione di incentivi volumetrici diversificati su base territoriale invece di concedere aumenti di cubature in aree agricole o nei parchi, un’aberrazione molto distante dagli obiettivi presunti di questa legge. Va riconosciuto che territori della nostra Regione come aree agricole o parchi hanno funzioni ed obiettivi diversi e non possono e non devono essere regolamentate come se fossero un insediamento urbano. La Giunta si dovrebbe preoccupare di applicare pienamente la L.R. 29/97 per i piani delle aree naturali protette, un passaggio fondamentale per la corretta gestione di queste importante aree. Ci sembra che questa Giunta si stia adoperando per approvare in fretta un nuovo piano casa sotto falso nome, per far credere ai propri elettori di fare qualcosa contro gli speculatori edilizi invece di limitarsi a definirli ‘rigeneratori urbani’.
Lo dichiara Silvia Blasi, Consigliere M5S Lazio